Volkswagen T2 Bus Window 1968

La nostra auto:

Il Volkswagen T2 Bus Window del 1968 nato e vissuto sempre in Italia, è il tipico furgone Hippie che spesso si associa agli anni '70 e agli eventi dell'epoca.  Porta con se’ancora targhe e documenti di prima immatricolazione destinato al trasporto di cose e persone . Ha scarrozzato per molti anni trasportando svariati appassionati delle montagne essendo appartenuto in prima battuta allo storico sci club Veronesi. Purtroppo non siamo in possesso di alcun materiale fotografico,sarebbe curioso poter vedere le sue mutazioni e modifiche nel corso dei
decenni.
Per certo dalla precisa documentazione fornitaci da Volkswagen la sua prima colorazione era mono colore codice L282 Lotus White in fase di restauro scavando nella sua carrozzeria ormai logora e aggredita dalla ruggine ci siamo resi conto che ha subito delle trasformazioni trovando tracce di colore rosso e blu scuro. Adesso riportato alle origini si presenta del suo colore originale Lotus White e verde sempre rispettando i codici colori e le abbinate dell’ epoca.

Conserva con se ancora il suo motore originale codice tipo 1 (Bo) cilindrata 1584cc da soli 37 kw chiaramente rigenerato totalmente per renderlo fruibile giornalmente ed affidabile.
Il 1968 per i Bus windows determina il vero passaggio dal modello T1 al modello T2 con parabrezza panoramico e non piu’ con due vetri piatti tagliati al centro.
Successivamente ci furono molteplici varianti sia estetiche sia tecniche principalmente nel sistema frenante passando da un sistema a 4 tamburi ad un sistema misto dischi anteriori e tamburi posteriori molto più efficaci. Anche le motorizzazioni divennero più performanti sempre con il classico motore 4 cilindri boxer raffreddato ad aria arrivarono a potenze di 69 cv. Vista la grande riuscita del mezzo molto funzionale come trasporto persone e come mezzi commerciali la produzione si protrasse per parecchi anni non solo in Germania ma anche in Brasile.
In andatura a pieno carico con 9 persone affronta brillantemente pendenze e curve anche in percorsi montani. La nostra auto è riconosciuta e iscritta al registro storico Asi come autoveicolo d'interesse storico.

La storia:

Essenziale sin dal nome "T2" (Typ 2) in Volkswagen non si perdeva tempo in romanticherie dando dei nomi accattivanti alle automobili come si usa adesso, ma con il semplice uso di una sigla.
L'auto nasce insolitamente da un'intuizione esterna rispetto al centro progettazione di Wolfsburg. Si racconta che un importatore Volkswagen in Olanda durante una visita nelle catene di montaggio del Maggiolino in Germania notò un carrello costruito dagli operai utilizzando le componentistiche a loro disposizione per spostare più facilmente le parti più pesanti all interno delle fabbriche, si trattava di un pianale molto esteso che poggiava sopra un telaio di un maggiolino allungato con motore e avantreno di un Typ 1. Successivamente mostrò delle bozze ai dirigenti Volkswagen che accolsero con interesse il progetto e dopo solo un anno presero vita i primi prototipi e il 12 novembre 1949 il Volkswagen Typ 1 entrò in produzione. Seguì pari passo tutti gli aggiornamenti delle motorizzazioni del Maggiolino partendo da una cilindrata di 1200cc per arrivare nelle ultime edizioni a 1795 cc con ben 68 cv.
Stilisticamente si passò dal vetro anteriore in 2 sezioni ad un grande parabrezza unico diventando il modello T 2 bay, nel 1969 la fanaleria e i paraurti vennero ingranditi per soddisfare le rigide normative di sicurezza del mercato Americano.
Moltissime furono le varianti costruttive nel passare degli anni: dal più rinomato e ambito dai puristi Volkswagen T1 24 finestrini; al panel van che nasceva come mezzo da lavoro a pianale aperto ideale per carico merci ; T2 Bay furgone per trasporto merci e T2 Bay Window adibito al trasporto di 8-9 persone.
Nel 1979 lascio il posto al nuovo T25 più conosciuto in Italia come T3, ma la sua produzione viene spostata in Sudamerica (Messico e Brasile) dove prosegue fino al 2002 in Messico e nel 2013 in Argentina per le restrizioni del ministero dei trasporti. Utilizzati ancora oggi costantemente in Bolivia vengono alimentati con etanolo più facile da reperire e molto più economico rispetto ai carburanti moderni.
Difficile quantificare i numero preciso di esemplari prodotti nelle varie serie .

Scheda tecnica: